martedì, aprile 18, 2006

il finale...

-Tu vuoi delle risposte?
- Ritengo di averne il diritto.
- Tu vuoi delle risposte?
- Io voglio la verità!
-Tu non puoi reggere la verità. Figliolo viviamo in un mondo pieno di muri e quei muri devono essere sorvegliati da uomini col fucile. Chi lo fa questo lavoro tu? O forse lei tenente Weinberg? Io ho responsabilità più grandi di quello che voi possiate mai intuire. Voi piangete per Santiago e maledite i Marines. Potete permettervi questo lusso. Vi permettete il lusso di non sapere quello che so io. Che la morte di Santiago nella sua tragicità probabilmente ha salvato delle vite, e la mia stessa esistenza sebbene grottesca e incomprensibile ai vostri occhi salva delle vite! Voi non volete la verità perchè è nei vostri desideri più profondi che in società non si nominano, voi mi volete su quel muro, io vi servo in cima a quel muro. Noi usiamo parole come onore, codice, fedeltà. Usiamo queste parole come spina dorsale di una vita spesa per difendere qualcosa. Per voi non sono altro che una barzelletta. Io non ho nè il tempo nè la voglia di venire qui a spiegare me stesso a un uomo che passa la sua vita a dormire sotto la coperta di quella libertà che io gli fornisco e poi contesta il modo in cui gliela fornisco. Preferirei che mi dicesse la ringrazio e se ne andasse per la sua strada. Altrimenti gli suggerirei di prendere un fucile e di mettersi di sentinella. In un modo o nell'altro io me ne sbatto altamente di quelli che lei ritiene siano i suoi diritti.
-Ordinò lei il codice rosso?
-Ho fatto il lavoro che... Ordinò lei il codice rosso?
-Certo che l'ho ordinato che cazzo credi?
-Col permesso della corte suggerisco l'uscita dall'aula della giuria per poter passare immediatamente a una sessione sub-articolo 39 A il teste ha i suoi diritti.