mercoledì, dicembre 28, 2011
martedì, dicembre 27, 2011
venerdì, dicembre 23, 2011
lunedì, dicembre 12, 2011
giovedì, dicembre 01, 2011
Prima del de Profundis
Mio carissimo ragazzo,
questo è per assicurarti del mio amore immortale,
eterno per te. Domani sarà tutto finito.
Se la prigione e il disonore saranno il mio destino,
pensa che il mio amore per te e questa idea,
questa convinzione ancora più divina,
che tu a tua volta mi ami,
mi sosterranno nella mia infelicità
e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza.
Poiché la speranza, anzi, la certezza,
di incontrarti di nuovo in un altro mondo
è la meta e l' incoraggiamento della mia vita attuale,
ah! debbo continuare a vivere in questo mondo,
per questa ragione.
Il caro *** mi è venuto a trovare oggi.
Gli ho dato parecchi messaggi per te.
Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato:
che a mia madre non mancherà mia niente.
Ho sempre provveduto io al suo mantenimento,
e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice.
Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di
un Cristo), quanto a te, ti prego,
non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare,
parti per l' Italia e riconquista la tua calma,
e componi quelle belle poesie che sai fare tu,
con quella grazia così strana.
Non esporti all' Inghilterra per nessuna ragione al mondo.
Se un giorno, a Corfù o in qualche isola incantata,
ci fosse una casetta dove potessimo vivere insieme,
oh! la vita sarebbe più dolce di quanto sia stata mai.
Il tuo amore ha ali larghe ed è forte,
il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione
e mi conforta, il tuo amore è la luce di tutte le mie ore.
Se il fato ci sarà avverso,
coloro che non sanno cos'è l'amore scriveranno, lo so,
che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita.
Se ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero.
Il nostro amore è sempre stato bello e nobile,
e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia,
è perchè la natura di quell' amore non è stata compresa.
Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi dà coraggio.
Debbo ricordarla.
Scrivi che è mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto.
Credo sia vero. Ci proverò e lo farò.
Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti
così che quando viene mi possa dire cosa fai.
Credo che gli avvocati possano vedere i detenuti con una certa frequenza.
Così potrò comunicare con te.
Sono così felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato.
Per me sarebbe stato un tormento pensarti in Inghilterra
mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale.
Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti.
Tendo le mani verso di te.
Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani.
Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita.
Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica
in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro.
Cerca di farmi avere tue notizie.
Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze ;
la lunga giornata in tribunale mi ha spossato.
Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e più amabile.
Oh! aspettami! aspettami!
Io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti,
devotamente il tuo, con un amore immortale
Oscar".
questo è per assicurarti del mio amore immortale,
eterno per te. Domani sarà tutto finito.
Se la prigione e il disonore saranno il mio destino,
pensa che il mio amore per te e questa idea,
questa convinzione ancora più divina,
che tu a tua volta mi ami,
mi sosterranno nella mia infelicità
e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza.
Poiché la speranza, anzi, la certezza,
di incontrarti di nuovo in un altro mondo
è la meta e l' incoraggiamento della mia vita attuale,
ah! debbo continuare a vivere in questo mondo,
per questa ragione.
Il caro *** mi è venuto a trovare oggi.
Gli ho dato parecchi messaggi per te.
Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato:
che a mia madre non mancherà mia niente.
Ho sempre provveduto io al suo mantenimento,
e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice.
Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di
un Cristo), quanto a te, ti prego,
non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare,
parti per l' Italia e riconquista la tua calma,
e componi quelle belle poesie che sai fare tu,
con quella grazia così strana.
Non esporti all' Inghilterra per nessuna ragione al mondo.
Se un giorno, a Corfù o in qualche isola incantata,
ci fosse una casetta dove potessimo vivere insieme,
oh! la vita sarebbe più dolce di quanto sia stata mai.
Il tuo amore ha ali larghe ed è forte,
il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione
e mi conforta, il tuo amore è la luce di tutte le mie ore.
Se il fato ci sarà avverso,
coloro che non sanno cos'è l'amore scriveranno, lo so,
che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita.
Se ciò avverrà, tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero.
Il nostro amore è sempre stato bello e nobile,
e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia,
è perchè la natura di quell' amore non è stata compresa.
Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi dà coraggio.
Debbo ricordarla.
Scrivi che è mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto.
Credo sia vero. Ci proverò e lo farò.
Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti
così che quando viene mi possa dire cosa fai.
Credo che gli avvocati possano vedere i detenuti con una certa frequenza.
Così potrò comunicare con te.
Sono così felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato.
Per me sarebbe stato un tormento pensarti in Inghilterra
mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale.
Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti.
Tendo le mani verso di te.
Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani.
Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita.
Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica
in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro.
Cerca di farmi avere tue notizie.
Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze ;
la lunga giornata in tribunale mi ha spossato.
Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e più amabile.
Oh! aspettami! aspettami!
Io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti,
devotamente il tuo, con un amore immortale
Oscar".
lunedì, novembre 28, 2011
venerdì, novembre 18, 2011
giovedì, novembre 17, 2011
martedì, novembre 15, 2011
venerdì, novembre 11, 2011
The new Colossus
Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata.
Not like the brazen giant of Greek fame,
With conquering limbs astride from land to land;
Here at our sea-washed, sunset gates shall stand
A mighty woman with a torch, whose flame
Is the imprisoned lightning, and her name
Mother of Exiles. From her beacon-hand
Glows world-wide welcome; her mild eyes command
The air-bridged harbor that twin cities frame.
"Keep, ancient lands, your storied pomp!" cries she
With silent lips. "Give me your tired, your poor,
Your huddled masses yearning to breathe free,
The wretched refuse of your teeming shore.
Send these, the homeless, tempest-tost to me,
I lift my lamp beside the golden door!"
Emma Lazarus, 1883
venerdì, novembre 04, 2011
La maledizione del Giona
Nel film di Peter Weir, Master and Commander, ad un certo punto, nel mezzo di una bonaccia senza fine, tra i marinai si sparge la voce che tra di loro “vi è un Giona”; un personaggio in grado di attirare la maledizione di Dio sulla barca, del quale occorre sbarazzarsi se, in questo caso, si vuol riprendere a navigare. Nel film, il giovane ufficiale identificato come il Giona decide per il suicidio. Ma da dove nasce questa leggenda? Da un racconto biblico, nel quale però la situazione iniziale è opposta, ma egualmente mortifera. Sul mare si è scatenata una tempesta e tutti sono impauriti, eccetto Giona, unico ebreo a bordo. Interrogato sul perché della sua calma e sulla sua origine, risponde: “Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha fatto il mare e la terra”. Un Dio che ha fatto insieme la terra e il mare, quel mare pauroso e infido. E’ noto che i marinai impauriti decidono di disfarsi di lui, su invito dello stesso Giona che si assume la colpa, ròso dal senso di colpa per aver disubbidito al Signore: “Prendetemi e gettatemi in mare e si calmera' il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia. Quindi, quelli presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia”. In acqua, un grande pesce lo mangia, ma lo risputa più oltre, favorendogli la riva. Costretto dai fatti, dunque, a recarsi a Ninive, rimane anche deluso, perché quei pagani si convertono facilmente alla sua predicazione.
Diverse suggestioni simboliche arricchiscono il racconto. Al mare è associata la tempesta. Questa feste Verbindung tiene nei secoli: il mare in tempesta, gli irati flutti, è l’immagine per eccellenza che accompagna la storia marina europea fino all’Ottocento, quando questa correlazione così stretta s’incrina, e oltre che la furia del mare si predica anche la calma e la bellezza. In secondo luogo, Giona ha fede in un dio creatore sì della terra, ma anche del mare: e nella Bibbia, dove la parola mare compare di rado, ciò è notevole. In ebraico, mare è espresso da una sola parola, yam, secondo una radice semitica comune. E’ termine molto generico che indica una qualsiasi distesa d’acqua: sia salata, sia dolce, sia interna, come nel caso del yam ha-nechoset, il bacino nel cortile anteriore del Tempio di Gerusalemme, oppure come nel caso del mare o lago di Tiberiade, nel Nuovo Testamento chiamato con tre nomi diversi: «Lago di Gennesaret», che è una corruzione di Chinnerot; «Mare o Lago di Galilea», dalla provincia in cui è situato; e «Mare di Tiberiade», dalla citta' di quel nome, edificata da Erode, sulla sponda occidentale.
dal sito: http://www.navis.it/
mercoledì, novembre 02, 2011
venerdì, ottobre 28, 2011
mercoledì, ottobre 26, 2011
venerdì, ottobre 14, 2011
giovedì, ottobre 13, 2011
Pensieri sui fatti recenti
Voltaire, come ho fatto senza di te?
«In questo migliore di mondi possibili, tutti i fatti son connessi tra loro. Tanto è vero che se voi non foste stato scacciato a gran calci nel sedere da un bel castello, per amore di madamigella Cunegonda, se non foste capitato sotto l'Inquisizione, se non aveste corso l'America a piedi, se non aveste infilzato il Barone, se non aveste perso tutte le pecore del bel paese di El Dorado, voi ora non sareste qui a mangiar cedri canditi e pistacchi.»
«Voi dite bene,» rispondeva Candido: «ma noi bisogna che lavoriamo il nostro orto.»
mercoledì, ottobre 12, 2011
martedì, ottobre 11, 2011
Leonard Cohen
Il vero amore non lascia tracce...
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli...
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli...
venerdì, ottobre 07, 2011
martedì, ottobre 04, 2011
venerdì, settembre 30, 2011
In bicicletta con Arturo
Metterò sul blog a breve le foto del nuovo arrivato Artù di Camelot detto Arturo, un golden di ormai dieci mesi. Ieri, portandolo a spasso in pausa pranzo, ho attraversato le vie percorse e ripercorse. Mi sono fermato a constatare di come tutto si sia trasformato dopo qualche tempo. La differenza tra le case..."Mi piacerebbe fare un film fatto di Case"(N.M.)
giovedì, settembre 29, 2011
lunedì, settembre 26, 2011
Il suggeritore
Il primo post ufficiale racchiude nel titolo due motivi principali:
- la nuova filosofia del blog , che è di suggerire spunti. Non perché io ritenga di essere un guru che fa tendenza, ma solo per condividere un'esperienza positiva.
- Il titolo di un libro. "Il suggeritore" di Donato Carrisi. L'ho letto d'un fiato in viaggio di nozze ad Anguilla, L'ho regalato. Un thriller che ha conquistato me che non amo i thriller. Ti inchioda alla sedia...o alla sdraio, o al divano, o al letto...insomma leggetelo se vi va poi fatemi sapere.
Facciamo una prova
Torno sul blog dopo più di un anno. Nella sostanza non cambia niente ma, per tedio, escluderò nella maggior parte molti argomenti trattati precedentemente.
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