martedì, novembre 22, 2005

Da il signor Rossi e la costituzione


Non è stato consentito a Paolo rossi di recitare questo monologo ospite a Domenica in, monologo scritto più di duemila anni fa da Pericle:

Ateniesi il nostro governo, qui ad Atene, favorisce i molti invece che i pochi e, per questo, viene detto democrazia. qui ad Atene, noi, facciamo così. le leggi assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private; ma noi non tralasciamo mai i meriti dell'eccellenza: quando un cittadino si distingue allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo stato non come un atto di privilegio ma come una ricompensa al merito; e la povertà non costituisce un impedimento, anzi. noi, ad Atene, facciamo così. la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana: noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se il nostro prossimo preferisce vivere a modo suo. noi siamo liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. un cittadino ateniese nn trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private ma, soprattutto, non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private; perché noi, ad Atene, facciamo così. ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa, e ci è stato insegnato anche di rispettare tutte quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede solo nell'universale sentimento di ciò che è giusto, di ciò che ha buon senso; qui ad Atene, noi, facciamo così. un uomo che non si interessa allo stato noi non lo consideriamo innocuo ma inutile; e benché soltanto in pochi siano in grado di dar vita ad un'azione politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla; noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà e la libertà sia solo il frutto del valore; insomma io proclamo che Atene è la scuola dell'ellade e che ogni ateniese, sviluppando in se una felice versatilità cresce e con lui cresce la prontezza a fronteggiare le situazioni e la fiducia in se stesso; ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero."