martedì, marzo 13, 2007

Incontri con il diavolo e l'acqua santa




Si viaggio per il mondo ma il luogo che visito di più è la malinconia. Ho sempre un po' di tristezza in fondo agli occhi, ma chi non ce l'ha? Credo che le persone sensibili, che si pongono delle domande. non possano sempre esultare, essere iperpositivi, stare bene a tutti i costi. Ma lo sai quanta gente incontro che, al primo impatto, quando domandi: "Come va?" risponde: "Fantastico, benissimo...". E poi, dopo mezz'ora, comincia a cadere la luce negli occhi, diventa sempre più crepuscolare e, se rimani un'altra mezz'ora scende la notte. Due o tre bicchieri di vino e viene fuori il blues. Non mi piace apparire per chi non sono; non sono mai completamente felice, diciamo mediamente crepuscolare. Tutto è sopportabile finchè regna la malinconia, che è calda come una coperta, avvolge e, in un certo senso, cura, oltra ad essere fonte d'ispirazione per l'arte. Il dramma è quando si trasforma in depressione; lo stato di down è un mostro fagocitante a mille teste. Io, la malinconia, la piego alle mie esigenze: qiuando vado sul palco, ad esempio, la trasformo in energia, allegria coinvolgimento. Il mio blues è come il samba, che nasce da un dolore ma si trasforma in aggregazione, sensualità, forza. Non riesco a trovare le risposte. Forse dovrei farmi meno domande. Altrimenti finisci male. Però, è anche destino. Certe volte le cose ti arrivano addosso senza che nemmeno le senti.